venerdì 20 aprile 2012

Imu 2012: detrazioni per disabili, anziani e italiani all'estero. Il calcolo


Ancora domande aperte sulla questione Imu, domande che riguardano soprattutto la condizione di anziani e italiani residenti all’estero. Gli anziani negli istituti di cura e i disabili ricoverati in strutture sanitarie, se proprietari di una casa, rischiano, infatti, di dover pagare l'Imu con l’aliquota più alta, cioè quella per la seconda casa.
La commissione Finanze della Camera, infatti, ha approvato un emendamento che recepisce una delle condizioni poste dalla commissione Bilancio. Secondo l'emendamento approvato dalla commissione Finanze, era stata data ai Comuni la possibilità di scegliere se applicare agli anziani e ai disabili l'aliquota agevolata; mentre secondo la nuova formulazione della norma, anziani e disabili potranno pagare sulla propria abitazione l’Imu agevolata prevista per la prima casa
solo se il Comune si farà carico del mancato gettito statale, cioè del 50%.
Nuove proposte anche per gli italiani residenti all’estero: l’onorevole Amato Berardi ha rivolto un appello al Governo Monti sull’applicazione dell’aliquota più alta prevista per l’Imu alle case non locate degli Italiani residenti all’Estero ed iscritti all’Aire.
Secondo l’onorevole, infatti, non è giusto “che gli italiani che hanno deciso di vivere all’estero per svariate ragioni, debbano essere equiparati a coloro che possiedono una seconda abitazione di proprietà nel nostro Paese applicando quindi un’aliquota del 0,76% anziché del 0,4% come avviene per la prima casa.
I nostri connazionali residenti all’estero già pagano tutte le tasse comunali previste per una casa di proprietà e questa misura prevista dal governo Monti non permetterebbe neanche di beneficiare della detrazione di base prevista di 200 euro”.
Per quanto riguarda poi il pagamento della tassa, l’acconto di giugno sarà effettuato con le aliquote di base e la detrazione già fissata per la prima abitazione: per l’anno 2012, il pagamento della prima rata dell'imposta municipale dovrà essere effettuato senza applicazione di sanzioni ed interessi.
Nel caso di coniugi separati o divorziati, a pagare la nuova imposta sulla casa in questo caso sarà chi ci abita, a prescindere dal fatto che ne sia proprietario; ai fini dell’Imu vale dunque il diritto di abitazione. Le detrazioni valgono solo per la prima casa e sono pari a 200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico fino ai 26 anni (al massimo, in totale, 600 euro) e i coniugi conviventi che posseggono due case e dichiarano residenze separate potranno applicare le detrazioni (ma anche l'aliquota agevolata, più bassa) alla sola abitazione in cui hanno dimora abituale.
Per evitare abusi sulla prima casa, inoltre, l'aliquota agevolata e la detrazione si applica dunque per l'immobile dove abita tutto il nucleo familiare e comunque sarà possibile solo un’agevolazione a famiglia. Vengono alleggerite le tasse sulle dimore storiche e restano invece fuori da ogni tassazione quelle distrutte dopo il terremoto del 2009 in Abruzzo.
Sulla prima casa si potrà scegliere se pagare in tre rate (al 33%) o su due (al 50%). Per gli altri immobili resta la strada delle due rate, a giugno e dicembre. Anche per le modalità arriva una novità: oltre al modello telematico F24 si potrà usare il vecchio bollettino postale, ma solo per i versamenti dal primo dicembre.

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