martedì 3 aprile 2012

La vera storia di Monique, campionessa paralimpica, invalida «immaginaria»

Nel suo Paese è un’eroina: l’altleta olandese Monique van der Vorst ha vinto due medaglie d’argento alle Paralimpiadi di Pechino e diversi campionati mondiali per disabili. Nel 2010 la sua incredibile storia ha commosso milioni di persone: dopo 13 anni su una sedia a rotelle aveva inspiegabilmente ritrovato l’uso delle gambe. Era ritornata a correre: nel marzo del 2011 aveva anche concluso con successo la 4 km non competitiva della Maratona di Roma. Ora, però, si scopre che quella presunta «guarigione miracolosa» sarebbe stata solo una bugia. È stata la stessa 27enne ad ammetterlo dopo che diversi atleti disabili, ex allenatori e vicini di casa avevano visto l'atleta paralimpica camminare sulle proprie gambe.

INVALIDA IMMAGINARIA - Cos’è successo? Facciamo un passo indietro: il 20 novembre del 2010 - 13 anni dopo un intervento chirurgico alla caviglia andato male - Monique van der Vorst aveva scritto questa frase sulla sua pagina internet: «Posso di nuovo camminare!!!». Qualche settimana più tardi, il 6 gennaio 2011, sul suo sito web si leggeva che van der Vorst era «ritornata a stare di nuovo in piedi». Le foto della bionda atleta olandese in piedi accanto alla sua sedia a rotelle avevano fatto il giro del mondo. Di lì a poco van der Vorst firma un contratto da professionista per il team olandese Rabobank e rilascia interviste a giornali e tv. Ciononostante, dal punto di vista dei medici il suo caso restava «un mistero più unico che raro».

INVALIDA IMMAGINARIA - I dubbi, però, si infittiscono: diversi colleghi, ex allenatori e residenti della sua città natale a Gouda, sostengono infatti di aver visto l'olandese camminare già prima della sua autoproclamata «guarigione miracolosa». Addirittura, dopo la serata di gala che l’aveva eletta «sportiva disabile dell’anno» in Olanda (nel 2009), alcuni testimoni si erano meravigliati nel vederla caricare in macchina la sua carrozzina e camminare nel parcheggio senza nessun aiuto. «Non ho mentito, mi sono solo espressa male», ha raccontato ora la 27enne ai media olandesi. «Oggi come oggi posso dire che era sbagliato ciò che ho detto». La sua giustificazione: i problemi non sarebbero stati al midollo spinale ma nella testa. Dice van der Vorst: «Il medico che cura la mia riabilitazione mi paragona ad una macchina. Il motore non era rotto, ma non sapevo più come ripartire». E ancora: «Non ero consapevole del fatto che già in precedenza stavo spesso sulle mie gambe. Non avrei mai dovuto finire sui media». La «guarigione miracolosa» avvenne nel marzo 2010 a Mallorca, durante uno degli allenamenti: a bordo della sua handbike (una bici da corsa che si muove grazie alle braccia) si era scontrata in pieno contro un ciclista tedesco. Poi in ospedale, poco dopo, incomincia improvvisamente a sentire una sensazione di formicolio alle gambe.

Fonte: corriere.it 

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