venerdì 30 marzo 2012

IMU ed i disabili si mangiano anche la casa

L’applicazione dell’IMU alle persone disabili sta diventando una questione trasversale tra le varie parti politiche.
Dopo le richieste da sinistra di non penalizzare i disabili che si trovano ricoverati in strutture assistenziali ora un nuovo no all’Imu sulla prima casa dei disabili giunge anche da Casa Pound.
Questa convergenza mette in evidenza unproblema che dovrebbe far riflettere, senza lacrime di coccodrillo.

Un disabile, ad esempio, che abbia bisogno di una badante spende, in moltissimi casi, per questa, abbondantemente tutto ciò che riceve per pensione ed indennità e, anche se ricoverato, in tasca non ha quasi mai nulla.
Chiedere a questi soggetti di pagare qualche cosa in più ha un effetto devastante e potrebbe anche indurre al ricovero anche chi riesce a barcamenarsi attingendo – per mangiare e riscaldarsi – ai risparmi di una vita che solitamente vengono accantonati per “l’ultima destinazione”.

Ora ai 70 sindaci delle provincie di Perugia e Terni stanno arrivando da Impavidi Destini, l’associazione di diversamente abili nata in seno a CasaPound Italia, email per sollecitarli ad esentare dalla tassa sugli immobili una categoria di persone, come i portatori di handicap, già sovraccaricate di spese e che negli ultimi anni hanno visto assottigliarsi sempre di più in termini reali le forme di assistenza.

‘’La casa di proprietà è un bene necessario e lo è ancora di più se è la prima residenza di un diversamente abile – spiega il responsabile dell’associazione Vitostefano Ladisa - Per questo motivo chiediamo ai sindaci, che ne hanno facoltà, di esentare dall’Imu la prima casa se è residenza di un diversamente abile: è una questione di equità sociale prima di tutto, ma si tratta anche di non far collassare del tutto un sistema già gravoso per famiglie che andrebbero aiutate e sostenute più delle altre, a maggior ragione in un momento di crisi economica come quello che sta vivendo il nostro paese.
Ai sindaci diciamo: la Costituzione italiana impone di assicurare ai disabili una vita libera e dignitosa, e la possibilità di disporre di una casa è il primo requisito per garantire questo diritto’’.

Fonte: il tamtam

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