venerdì 3 febbraio 2012

Integrazione a scuola, al via all'Osservatorio al ministero dell'Istruzione


Dopo circa tre anni di inattività è ufficialmente al lavoro da gennaio l’Osservatorio per l'integrazione delle persone con disabilità istituito nel 2009 presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Tra le questioni subito sul tappeto: la formazione iniziale e in servizio dei docenti curriculari, degli insegnanti di sostegno e di quelli in esubero, la continuità didattica, la qualità dell’integrazione, il monitoraggio dell’applicazione delle leggi sulla disabilità che, nonostante siano all'avanguardia, restano spesso inattuate.

STUDENTI PROTAGONISTI - Dell’Osservatorio fanno parte i direttori generali del Miur, i rappresentanti delle principali associazioni delle persone con disabilità, alcuni docenti delle scuole dei vari ordini e gradi e, per la prima volta, i rappresentanti del Forum delle famiglie e del Forum degli studenti. «Il diritto allo studio degli alunni con disabilità passa attraverso l’integrazione scolastica, che non è un problema di “nicchia” ma riguarda tutta la scuola, le famiglie e gli alunni anche non disabili», afferma Salvatore Nocera vicepresidente della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap. «L’Osservatorio dà il via a un cambiamento culturale epocale per la scuola - aggiunge Giuseppe Trieste, presidente di Fiaba, Fondo italiano per l’abbattimento delle barriere architettoniche -. Gli studenti, presenti al tavolo coi loro rappresentanti, sono messi al centro dell’attenzione: tutti devono avere le stesse opportunità, non solo gli alunni con disabilità ma, per esempio, anche quelli provenienti da altri continenti - continua Trieste -. Al di là delle esigenze specifiche e delle diversità, ciascuno deve poter partecipare a ogni attività scolastica».

FORMAZIONE DOCENTI - Per migliorare la qualità dell’integrazione a scuola è fondamentale «la formazione degli insegnanti, che devono acquisire innanzitutto le competenze necessarie per seguire ad esempio un bambino con una determinata disabilità – sottolinea Nocera - . Se un docente curricolare non sa come comportarsi con l’alunno, i genitori chiederanno sempre più insegnanti di sostegno. Se invece è preparato, in alcuni casi si potrebbero ridurre anche le ore di sostegno, quando per esempio il ragazzo non ha una disabilità molto grave. Per ribadire l’obbligatorietà dell’aggiornamento in servizio dei docenti curricolari – continua il vicepresidente della Fish - abbiamo chiesto un incontro urgente tra Ministero, sindacati e una delegazione delle associazioni che rappresentano le persone con disabilità».

SUPPLENZE - Quanto alla riconversione dei docenti di ruolo in esubero, le associazioni sollecitano corsi qualificati per coloro che vorranno specializzarsi nelle attività di sostegno. Inoltre, chiedono al Ministero di ribadire «anche con sanzioni disciplinari il divieto di far uscire gli studenti dalla classe, di mandarli a casa o di formare gruppi di soli alunni disabili, così come va vietato l’utilizzo degli insegnanti di sostegno per le supplenze», conclude Nocera.

ISTAT: ALUNNI DISABILI IN AUMENTO - Secondo una recente indagine dell’Istat, che ha analizzato le informazioni fornite dalle scuole italiane, nell'anno scolastico 2010-2011 erano circa 139 mila gli alunni disabili che frequentavano le scuole italiane, il 3% del totale degli studenti. E sono in aumento. Dai dati dell’Istituto di statistica risulta poi che gli insegnanti di sostegno sono soltanto 63mila in tutta Italia. Ciascuno di loro, invece, dovrebbe seguire non più di due studenti con disabilità. Inoltre, aggiunge Nocera: «Circa un insegnante di sostegno su tre non è di ruolo: significa che i docenti cambiano ogni anno, con grande disagio per gli alunni disabili, soprattutto quelli con disabilità intellettiva. E poi le aule sono sovraffollate: spesso non viene rispettato il tetto di 20 alunni per le classi con uno studente disabile, come prevede la normativa in vigore. Anche questo è un problema urgente da risolvere».




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