venerdì 20 gennaio 2012

Roma, assistenti educativi senza pasti e senza diaria



“Dopo averci tolto i pasti, ora ci negano anche la diaria per i campi scuola. Non si stancano mai di vessare lavoratori già tanto vessati”: a Roma si torna a parlare di Aec, gli assistenti educativi e culturali per gli alunni disabili, che dall’anno scorso il Comune ha deciso di lasciare senza pranzo, nonostante le 8 ore lavorative giornaliere. “E’ da giugno che chiediamo con insistenza un incontro al Comune, ma non abbiamo ricevuto risposta”, spiega Fabio de Mattia, coordinatore di Nidil-Cgil Lazio – Alcuni municipi si sono dissociati dalla disposizione comunale, altri invece sono più realisti del re”. Ora gli assistenti, a quanto pare, dovranno rinunciare anche alla diaria prevista durante i campi scuola, secondo quanto disposto da alcuni municipi. Alcuni, appunto, perché nella gestione di questa risorsa – preziosa e indispensabile per gli alunni disabili e le loro famiglie – i municipi ricevono dal comune la massima libertà. A lanciare l’allarme è la Nidil-Cgil, che in una nota denuncia “l’assurda scelta, da parte di molti municipi, di non finanziare la presenza di assistenti educativi nei campi scuola, costringendo molte famiglie a rinunciare a un’esperienza pedagogica ed educativa di notevole importanza e mettendo lavoratrici e lavoratori, per lo più precari, nella condizione di partire per diversi giorni senza paga o rimborsi”.

L’iniziativa è partita dal V municipio, che ha annullato il finanziamento della diaria per gli Aec già dall’anno scorso e che sta ispirando le scelte di molti altri municipi. “Sulla questione eravamo riuscita a raggiungere un accordo con l’assessore municipale alle politiche sociali nel 2005 – riferisce Stefano Sabato, assistente educativo presso una scuola media del V municipio – Per ogni giorno di campo scuola, ricevevamo 50 euro oltre al corrispettivo delle ore che quel giorno avremmo lavorato se fossimo stati a scuola. Ora, col cambio dei vertici del municipio, il finanziamento è stato azzerato: irrilevante il beneficio economico per il municipio, vista l’entità della diaria, enorme il disagio per le famiglie e per gli operatori”.

Proprio in queste settimane, le scuole iniziano a programmare i campi estivi: cosa accadrà? “Teoricamente, dovrebbero rimanere a casa tanto l’assistente quanto il ragazzo, che nella maggior parte dei casi ha una disabilità tale da richiedere necessariamente assistenza. Di fatto, molti assistenti educativi partiranno lo stesso, a proprie spese o, in alcuni casi, a spese della famiglia dell’assistito, per non far mancare questa opportunità al ragazzo. In altri casi, però, come è successo in passato, partiranno sotto ‘ricatto’ del preside: un ricatto di natura morale o professionale. Per questo, tramite la Nidil-Cgil abbiamo chiesto a sindaco e assessori un incontro urgente, per rivendicare i nostri diritti: il diritto a un contratto, innanzitutto. Io personalmente sono stabilissimo nella mia precarietà: da 8 anni lavoro con continuità nella stessa scuola , 36 ore a settimana, con contratto a progetto. Ma rivendichiamo soprattutto la dovuta sensibilità istituzionale nei confronti della nostra professione, che sta subendo continue vessazioni”.

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