martedì 10 gennaio 2012

Se il testimonial della moda bimbi è un down



MILANO - Con i suoi capelli biondi a caschetto, gli occhioni azzurri spalancati, quel sorriso accattivante e la sua naturalezza davanti alla fotocamera, non è difficile capire perché Target, il secondo più grande rivenditore al dettaglio nel mondo dopo Wal-Mart, abbia deciso di scegliere Ryan per il nuovo depliant di moda per bambini. Ma il ragazzino di 6 anni non è un mini modello come gli altri: Ryan è nato con la sindrome di Down.


CONSENSO UNANIME - Il piccolo Ryan sta facendo passi da gigante nel mondo della moda, sentenzia il portale di settore Adweek. Nonostante quello che per molti è un impedimento non indifferente, Ryan è già una star tra i baby modelli. Qualche settimana fa aveva fatto la sua comparsa nel catalogo di Nordstrom, l’importante catena americana di negozi e di vendita per corrispondenza. Adesso posa accanto a piccole mannequin e modelli a pagina 9 del catalogo Target: sorridente e a suo agio sfoggia una maglietta arancione con pantaloni scuri. E per una volta, tutti approvano l’insolita scelta, anche l’inquieta e spesso severa blogosfera. C’è da dire che la famosa catena commerciale americana non ha mai voluto pubblicizzare il casting o attirare attenzione.

SCELTA CONSAPEVOLE - Toccante e indicativo è ciò che scrive a tal riguardo il papà di un bimbo affetto da sindrome di Down sul blog Noah's Dad:«Non è un catalogo d’ abbigliamento speciale per gente speciale». E sulla pagina non viene enfatizzato da nessuna parte il fatto che Target «è orgogliosa di presentare un modello con sindrome di Down!» In altre parole, Target non si è affatto preoccupata di dare grossa importanza alla cosa. E questo mi piace». Insomma, un messaggio positivo che trova tutti d’accordo e invita società, aziende di moda e pubblicitari «a cercare modi creativi per contribuire a promuovere l'inclusione, non più l’esclusione». Noah's Dad sottolinea: «Non è un caso che Target abbia deciso di usare per la collezione bimbo un modello con sindrome di Down, è stata una scelta intenzionale».

GENITORI MIGLIORI - Recentemente un altro bambino con sindrome di Down aveva fatto discutere il mondo della moda, e non solo: un paio di mesi fa Taya Kennedy, di soli 14 mesi, era stata scelta (tra oltre duemila bambini) per i book della prestigiosa agenzia fotografica inglese Urban Angels, solamente perché «incredibilmente fotogenica, per la sua vitalità e la sua allegria». In ogni caso, la madre del piccolo Ryan si dice «onorata che il figlio stia rendendo orgogliosa la comunità Down». «È un ragazzo bellissimo, dentro e fuori. Ci rende genitori migliori e una famiglia migliore».


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